domenica 12 giugno 2011

I DATI SULLE PRESENZE GIORNALISTICHE IN RAI: AL 31 DICEMBRE 2010 LE DONNE DIRIGENTI SONO IL 4%

DATI RELATIVI ALLE PRESENZE GIORNALISTICHE IN RAI
FORNITI DA RISORSE UMANE E AGGIORNATI AL 31 DICEMBRE 2010

Per dirigenti si intendono direttori, vicedirettori, capiredattori, capiredattori centrale e inviati con qualifica

In totale il personale giornalistico in Rai e’ di 1656 unita’: 1097 uomini e 559 donne (33,7%)
Dirigenti 280 uomini (17%) 67 donne (4%)

Tra i direttori 2 sole donne
Tra i vicedirettori 32 uomini e 3 donne
Tra i capiredattori 236 uomini e 63 donne
Tra i vicecapiredattori 118 uomini e 69 donne
Tra i capiservizio 168 uomini e 111 donne

Nel dettaglio:

TG 1 organico totale 141. Dirigenti 33 uomini, 6 donne
Vicecapiredattori 12 uomini 6 donne
Capiservizio 7 uomini 17 donne
Inviati 6 uomini 6 donne
Redattori ordinari 12 uomini 20 donne

TG 2 organico totale 123. Dirigenti 19 uomini 6 donne
Vicecapiredattori 11 uomini 9 donne
Capiservizio 6 uomini 7 donne
Inviati 4 uomini 3 donne
Redattori Ordinari 18 uomini 24 donne


TG 3 organico totale 98. Dirigenti 24 uomini 5 donne
Vicecapiredattori 4 uomini 7 donne
Capiservizio 2 uomini 7 donne
Inviati 2 donne
Redattori Ordinari 17 uomini 15 donne

RAI NEWS 24 organico totale 95. Dirigenti 12 uomini 6 donne
Vice capiredattori 6 uomini 6 donne
Capiservizio 10 uomini 7 donne
Inviati 1 uomo 1 donne
Redattori ordinari 24 uomini 22 donne

TGR organico totale 657. Dirigenti 44 uomini 11 donne
Vice capiredattori 50 uomini 11 donne
Inviati 17 uomini 4 donne
Capiservizio 100 uomini 45 donne
Redattori ordinari 144 uomini 108 donne

RAI PARLAMENTO organico totale 27. Dirigenti 5 uomini 3 donne
Vicecapiredattori 2 uomini 2 donne
Capiservizio 1 uomo 1 donne
Redattori ordinari 6 uomini 7 donne

RAI SPORT organico totale 94. Dirigenti 23 uomini 1 donna
Vicecapiredattori 6 uomini 3 donne
Inviati 15 uomini 3 donne
Capiservizio 11 uomini 2 donne
Redattori Ordianri 20 uomini 6 donne

TELEVIDEO organico totale 50 Dirigenti 8 uomini 4 donne
Vicecapiredattori 2 uomini 3 donne
Inviati 1 uomo 1 donna
Capiservizio 7 uomini 6 donne
Redattori ordinari 8 uomini 11 donne


RAI TECHE 1 dirigente donna

UFFICI DI CORRISPONDENZA ALL’ESTERO organico totale 27.
Dirigenti 13 uomini 1 donna
Vicecapiredattori 1 uomo
Inviati 5 uomini 2 donne
Capiservizio 4 uomini

GR RADIO1 organico totale 161. Dirigenti 27 uomini 9 donne
Vicecapiredattori 16 uomini 17 donne
Capiservizio 14 uomini 11 donne
Inviati 7 uomini 3 donne
Redattori ordinari 26 uomini 30 donne

GR PARLAMENTO organico totale 17
Dirigenti 4 uomini
Vicecapiredattori 2 uomini 1 donna
Capiservizio 1 uomo 2 donne
Redattori ordianri 4 uomini 3 donne

COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE
Organico totale 17 Dirigenti 3 uomini 3 donne
Vicecapiredattori 1 uomo
Capiservizio 2 uomini 1 donna
Redattori Ordinari 2 uomini 4 donne

RETI (RETE 1, 2 e 3) organico totale 56 Dirigenti 28 uomini 5 donne
Vicecapiredattori 1 uomo 1 donna
Inviati 2 uomini
Capiservizio 2 donne
Redattori ordinari 4 uomini 13 donne

RAI INTERNATIONAL organico totale 41 Dirigenti 12 uomini 2 donne
Vicecaporedattori 3 uomini 1 donna
Capiservizio 2 uomini 1 donna
Redattori ordinari 7 uomini 12 donne

FRANCESCA CAPOVANI: SUBITO MONITORAGGIO SU RAPPRESENTAZIONE FIGURA FEMMINILE NELL'INFORMAZIONE

Riceviamo e pubblichiamo

"BUON GIORNO. BENVENGA UN LUOGO DI DISCUSSIONE ON LINE. CREDO CHE QUESTO BLOG POSSA ESSERE UN PUNTO DI PARTENZA PER IL FAMOSO MONITORAGGIO SULLA RAPPRESENTAZIONE DELLA FIGURA FEMMINILE NEL MONDO DELL'INFORMAZIONE. POSTO CHE, IO CREDO, SI DEBBANO COMPRENDERE IN QUESTA ANALISI ANCHE I PROGRAMMI DI RETE CHE FANNO INFORMAZIONE (DA PORTA A PORTA A LA VITA IN DIRETTA, PERCHE' DA CASA PER GLI SPETTATORI QUESTI PROGRAMMI FANNO COMUNQUE PARTE DEL COMPLESSO INFORMATIVO)E' COMPITO NOSTRO INIZIARE DALL'ANALISI DEI TELEGIORNALI. E' TOLLERABILE SECONDO VOI CHE UN TG NAZIONALE DEDICHI SPAZIO, SOTTRAENDOLO ALLE NOTIZIE VERE, AL PREMIO PER IL MIGLIOR LATO B CHE, STUPORE NELLO STUPORE, UNA DONNA 50 ENNE AVREBBE SOFFIATO A PIPPA MIDDLETON? SAREBBE PENSABILE UN SERVIZIO DEL GENERE IN UN TG STRANIERO? IO CREDO DI NO. SAREBBE PENSABILE UN SERVIZIO DEL GENERE SE LA CONTESA FOSSE TRA IL LATO B DI GEORGE CLOONEY O BRAD PITT? CREDO DI NO. OLTRE AL FATTO DI ESSERE LA RAPPRESENTAZIONE DELLA MENTALITA' MASCHILISTA DI CHI CI COMANDA ( NON E' DETTO CHE IL SERVIZIO SIA STATO PROPOSTO DA UN UOMO. TRA L'ALTRO LA NOTIZIA, IN SE' VOLGARE E SESSISTA, NE CONTIENE UN'ALTRA CHE LO E' ANCORA DI PIU' : NOTIZIONE PERCHE' UNA DONNA MATURA SOFFIA IL TITOLO AD UNA VENTENNE) DISPIACE SOPRATTUTTO IL FATTO CHE INFORMAZIONI COME QUESTE CONTRIBUISCANO A DELEGITTIMARE IL NOSTRO RUOLO COME SERVIZIO PUBBLICO. UNA NOTIZIA MASCHILISTA E INUTILE AL POSTO DI TANTE, VERE NOTIZIE CHE SI POTREBBERO DARE. E CHE QUESTO VENGA FATTO ANCORA UNA VOLTA RIDICOLIZZANDO IL RUOLO DELLE DONNE. CREDO CHE LE NOSTRE BATTAGLIE OLTRE CHE NELLE ASSEMBLEE DEBBANO AVVENIRE SOPRATTUTTO DURANTE LE RIUNIONI DI SOMMARIO. A PRESTO E GRAZIE A TUTTE FRANCESCA CAPOVANI TG3"

sabato 11 giugno 2011

MARIA GRAZIA MAZZOLA: QUANDO L'AUTONOMIA BLOCCA LE CARRIERE. TUTTE INSIEME COSTRUIAMO UN OSSERVATORIO

GIORNALISTE VECCHIE E GIORNALISTE GIOVANI, ANZIANE SIGNORE ATTACCATE ALLA POLTRONA DI CONDUTTRICI E AITANTI CRONISTE PRONTE A TUTTO PER SOSTITUIRLE, INVIATE SPECIALI ANTICHE COME MOBILI D'EPOCA CHE CREDONO ANCORA CHE ESISTE LA MAFIA ANCHE TRA I COLLETTI BIANCHI. INVECE, COME SAPETE, I MAFIOSI ABITANO LE STALLE E IL GOVERNO HA CATTURATO I PIU' PERICOLOSI E SEMPRE IL GOVERNO HA SEQUESTRATO LORO I BENI, COSI' DICONO ALCUNI NOTI TG. E NEOINVIATE SPECIALI CHE CI HANNO MOSTRATO NUMEROSI SERVIZI SU QUANTO SONO BRUTTI E CATTIVI I MAGISTRATI, QUANTI ERRORI FANNO, QUANTO E' VANTAGGIOSA LA NUOVA RIFORMA SULLA GIUSTIZIA, OPPURE QUANTO E' BRAVO E BUONO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CHE REGALA DENTIERE GRATIS ALLE NONNINE POVERE DEL TERREMOTO DELL'AQUILA PUNTANDO LA TELECAMERA DENTRO LA LORO BOCCA. C'E' IL LIBRO BIANCO SCRITTO DAI COLLEGHI DEL CDR DEL TG1, ELOQUENTE E PRECISO SU UN LUNGO ELENCO. UN TG1 CON ASCOLTI CROLLATI, EVIDENTE PERDITA DI CREDIBILITA', ORMAI RIMORCHIO CIECO DELLA MAGGIORANZA.
INSOMMA, NELL'EPOCA BERLUSCONIANA CIO' CHE CONTA NELL'INFORMAZIONE, SE SEI DONNA, E' QUANTI ANNI HAI, NON SE SEI AUTOREVOLE E STIMATA E, AGGIUNGO, SE TI FAI FARE I COMPITINI DAI TUOI SUPERIORI E SE, DA BRAVA SENZA FARE CAPRICCI, COPI DAI GIORNALI, SE TE LO CHIEDONO.

COM'E' NOTO ABBIAMO SCRITTO - ALCUNE GIORNALISTE DEL TG1 - E FIRMATO UNA LETTERA A PROPOSITO DELLA DIVISIONE TRA VECCHIE E GIOVANI STIGMATIZZATA DA MINZOLINI, IN SOLIDARIETA' CON LA COLLEGA TIZIANA FERRARIO E A TUTELA DI CHI NON SI FA STRUMENTALIZZARE DALL'APPARENTE DIVISIONE. MA SI SA CHE DEITRO C'E' ALTRO. LE VECCHIE CHE TOLGONO POSTI ALLE GIOVANI: MA CHE FAVOLETTA! ABBIAMO TUTTI MODO DI VEDERE I TG EUROPEI E DEL NORDAMERICA: VANNO IN ONDA ANCHE A 60 ANNI SE SONO BRAVE E AUTOREVOLI, E ANCHE I CONDUTTORI,VECCHI E GOBBI. E NON SI E' MAI LAMENTATO NESSUNO.
NELL'EPOCA DEL RUBYGATE MAI RACCONTATO DA MOLTE TV, ANCHE NELL'INFORMAZIONE, MAI COME OGGI, CONTA L'AVVENENZA E DUNQUE SOPRATTUTTO LA GIOVANE ETA'. MA E' SOLO QUESTIONE DI APPANNAGGIO. IL PUNTO E' L'AUTONOMIA PROFESSIONALE, LA VALUTAZIONE CRITICA, LA FORZA DELLE DOMANDE SCOMODE, LA CAPACITA' DI INDAGARE CON LA TELECAMERA E DI NON LASCIARSI INGANNARE DALL'APPARENZA.

IN QUESTI ANNI IL MONDO DELL'INFORMAZIONE E' STATO CAPOVOLTO. UN ESEMPIO PER TUTTI: UN TERMINE DI MODA OGGI MA ABUSATO NELLE REDAZIONI 'CLANDESTINO'. I TG SONO PIENI DI SERVIZI SUI CLANDESTINI. MA CLANDESTINO DI CHE? CHIAMIAMO TUTTI CLANDESTINO: IL DISPERATO CHE FUGGE DA UN PAESE EXTRAEUROPEO IN CERCA DI PANE E DI PACE FUGGENDO SU BARCONI INSICURI, SFIDANDO IL MARE E LA SORTE, PORTANDO CON SE' I PROPRI BAMBINI CHE SPESSO ANNEGANO FRA LE ONDE!!! CLANDESTINO DI CHE? DOBBIAMO RIPENSARE A CIO' CHE CI CHIEDONO DI SCRIVERE E DI DIRE...

ORMAI PER I PERCORSI PROFESSIONALI IN TV, PER LA PROGRESSIONE DI CARRIERA ASSISTIAMO SEMPRE PIU' ALLA CAMPAGNA DEI 'MIRACOLI': SI. CHI ERA ZOPPO IERI, OGGI HA LASCIATO LE STAMPELLE E CORRE FINO A SALTARE GLI OSTACOLI. CHI NON AVEVA UNA STORIA PROFESSIONALE, ALL'IMPROVVISO, COMANDA. E VIA DICENDO... DI CONTRO, CHI AVEVA ACCUMULATO TANTI MERITI PROFESSIONALI, IL MIRACOLO AL CONTRARIO, E' SCOMPARSO DAL VIDEO PER MAGIA, OPPURE SE VA IN ONDA A FORZA NON PUO' RACCONTARE ARGOMENTI RITENUTI SCOMODI PER IL GOVERNO PERCHE' NON GLIELI AFFIDANO. SONO PROMOSSI CONTINUAMENTE SEMPRE GLI STESSI: PUOI ACCUMULARE MERITI, ESPERIENZA, ANZIANITA'. NON SERVE A NIENTE: FERMA AL PALO PER 15,16 17 ANNI...
SE NON SEI OMOLOGATA, ALLORA SEI UNA SCANSAFATICHE COM'E' NOTO: REMI CONTRO E NON TI VA DI SUDARE E DI METTERTI A LAVORARE. O LAVORI PER LORO, PER I POTENTI.SE PROTESTI ALLORA FAI I CAPRICCI, SEI UNA NOTA DISFATTISTA E ROMPISCATOLE. TI METTI PER TRAVERSO. SE HAI RACCONTATO IL TRACOLLO ECONOMICO E COMMERCIALE DELL'ABRUZZO DOPO TERREMOTO, IL SERVIZIO E' RIMASTO LI', CIO' CHE HAI VISTO NON VIENE MESSO IN ONDA PERCHE' CONTRASTA CON LA CAMPAGNA MIRACOLISTICA DEL PRESIDENTE. ALLORA IL DIRETTORE ERA RIOTTA.
HAI MOLTE PROBABILITA' DI ESSERE DEQUALIFICATA DA CRONISTA DI GIUDIZIARIA AD ESPERTA DEI BAMBINI SCOMPARSI, DROGATI, ALLUVIONI, ALIANTI E QAUILONI CHE CADONO O NATANTI CHE ANNEGANO O INCIDENTI STRADALI.
QUANTE COLLEGHE NE SANNO QUALCOSA? QUANTE SONO ANDATE IN PARITETICA? QUANTE HANNO FATTO CAUSA? CI SONO COLLEGHE CHE HANNO TOLTO LA FACCIA DAL TG PER PROTESTA, PAGANDO UN PREZZO ALTO, E MENOMALE CHE QUESTE COLLEGHE CI SONO, CI SONO QUELLE CHE SI SONO RIFIUTATE DI FARE CERTI SERVIZI, POCHE...

SE UNA GIORNALISTA DOPO PIU' DI VENTI ANNI SI E' QUALIFICATA CON NOTI RISULTATI, SE HA FATTO LA QUALITA' E LA QUANTITA' INCISA NEGLI ARCHIVI RAI, A CINQUANT'ANNI - SCUSATE - NON E' CONSENTITO A NESSUNO BUTTARE A TERRA LA SUA VITA PROFESSIONALE CON LA PRETESA CHE DEBBA RICOMINCIARE SEMPRE DACCAPO COME SE PRIMA NON C'E' STATO NULLA, COME SE DEVI SEMPRE DIMOSTRARE QUALCOSA, TRATTATA COME TAPPABUCHI O BUONA PER LA CRONACA MINORE... E PERDIPIU' TI VENGONO NEGATI OVUNQUE LE PROGRESSIONI DI CARRIERA.
E' ANTICOSTITUZIONALE.
IL SINDACATO NEL QUALE CREDO DEVE AIUTARCI A TROVARE SOLUZIONI PER ARGINARE I DANNI PROFESSIONALI, PER FERMARE QUESTA DEGENERAZIONE.
IL PROBLEMA, COLLEGHE, E' CHE IN TV C'E' L'ASSOLUTA ANARCHIA ,ASSENZA DI REGOLE , C'E' IL FARWEST ....SBARRAMENTI DI CARRIERA PERCHE' NON APPARTIENI A QUESTO O A QUELLO O PERCHE' HAI LAVORATO CON FEDELTA' AL SERVIZIO DEL CITTADINO O PERCHE' NON SEI SIMPATICA. TI SCALZANO ANCHE PERCHE' SOLO SERVE IL POSTO CHE OCCUPI ,GLI SERVE IL NUMERO E VOGLIONO TUTTO.

QUALE PERCORSO PROFESSIONALE PUO' SPERARE CHI NON ACCETTA L'OMOLOGAZIONE ? CHI PENSA CON LA PROPRIA TESTA ? CHI NON ACCETTA DI FARE LA VELINA DELL'INFORMAZIONE, QUANTE SPERANZE HA DI COSTRUIRE UN PERCORSO PROFESSIONALE ? QUANTE PROBABILITA' INVECE DI FINIRE DEQUALIFICATA ? E COME HA DETTO BENE ENZO BIAGI ,PRIMA DI MORIRE ,DOPO AVERE SUBITO L'EDITTO BULGARO : NESSUNO POTRA' RESTITUIRMI GLI ANNI CHE MI SONO STATI TOLTI QUANDO HANNO CANCELLATO LA POSSIBILITA' DI FARE IL MIO MESTIERE.

CREDO CHE TUTTE INSIEME DOBBIAMO REAGIRE PRIMA DI TUTTO CON LA SOLIDARIETA' ORGANIZZATA E CONCRETA . UNA COLLEGA CHE SI ESPONE NON DEVE POI ESSERE LASCIATA AL MOBBING DEI SUPERIORI O A PUNIZIONI CELATE. CHI LA SOSTIENE? CREDO CHE BISOGNA TUTELARE LE COLLEGHE PESANTEMENTE PENALIZZATE, CHI E' STATA SPAZZATA CON PREPOTENZA DAL VIDEO, CHI E' STATA DEQUALIFICATA ,CHI E' PENALIZZATA PER LA MATERNITA', CHI HA DENUNCIATO E DENUNCIA, CHI NON SI ADEGUA, CHI ANCORA OGGI NONOSTANTE TUTTO CREDE ANCORA NEL SERVIZIO PUBBLICO E IN UNA TV PRESENTE ANCHE PER I DEBOLI E PER GLI ULTIMI, PER CHI NON ARRIVA ALLA FINE DEL MESE ,PER I GIOVANI SENZA FUTURO IN UN PAESE DICHIARATAMENTE NEPOTISTA.

PROPONGO UN OSSERVATORIO UFFICIALE E PUBBLICO NELL'AMBITO USIGRAI,CON NOMI E COGNOMI, CON CASI CONCRETI DI DEQUALIFICAZIONI, PENALIZZAZIONI E VIOLAZIONI DEI DIRITTI, UN OSSERVATORIO SOSTENUTO DA UN'EQUIPE DI LEGALI .
E' ORA DI DIRE BASTA ALLE PROFESSIONALITA' MESSE ALLA BERLINA.

MARIA GRAZIA MAZZOLA, INVIATO SPECIALE TG1 -
INTERVENTO LETTO ALL'ASSEMBLEA DELLE GIORNALISTE RAI IL 6 GIUGNO 2011 ,SAXA RUBRA , INDETTA DALLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA' DELL'USIGRAI

ASSOCIAZIONE STAMPA ROMANA: DONNE DELL'ANTIMAFIA

DONNE DELL’ANTIMAFIA

La cultura della Legalità e delle Regole declinata al femminile, perché le donne hanno coraggio, intelligenza, veridicità, capacità professionali e organizzative; le donne esprimono con forza un valore aggiunto che si affina nella lotta quotidiana alle mafie, ma che specularmente viene utilizzato con successo dalle stesse mafie nella loro organizzazione di potere piramidale. Donne “contro” le mafie oggi fa rima anche con donne “dentro” le mafie.

Questo il quadro emerso dalla giornata di riflessione sul tema, organizzata dall’ASR presso la FNSI per accendere i riflettori sul problema nel Lazio. Un parterre qualificato coordinato dalla Presidente Asr Rita Mattei e dal segretario Paolo Butturini, che ha dedicato i lavori alla memoria del collega Roberto Morrione, una vita professionale spesa a cercare di essere con onestà intellettuale un riferimento credibile sul problema della mafia.

Un videomessaggio di Rita Borsellino ed un saluto di Don Luigi Ciotti hanno introdotto i contributi di Barbara Sargenti, Gabriella Stramaccioni, Anna Maria Giorgione Imposimato (che ha voluto ricordare la vendetta trasversale della mafia con l’uccisione del cognato, Franco Imposimato), Francesca Monaldi, Rita Di Giovacchino, Angela Napoli, Nadia Cersosimo, Bianca Stancanelli, Lucia Brandi, Pino e Marisa Masciari, Alessia Marani e Maria Sole Galeazzi. Esperienze professionali e personali diverse, sotto il denominatore della “lotta alla mafia”; magistratura, forze dell’ordine, politica e associazionismo, testimoni di giustizia, scrittrici e giornaliste che, scegliendo di occuparsi di criminalità organizzata, hanno imboccato una strada dalle conseguenze spesso irreversibili.

Cosa Nostra, dunque, non è più cosa da “uomini”, ha ricordato Mattei, perché oggi è superato anche l’antico ruolo “ancillare” (Sargenti) che vedeva le donne relegate a mero sostegno del “guerriero”, magari latitante, o come soggetti di potere “obliquo”. Oggi nei clan il potere le donne lo esercitano anche in maniera diretta, così come dai clan escono con coraggio figure di donna come Rita Atria e Felicia Impastato, che hanno fatto della responsabilità civile il loro tratto distintivo (Giorgione Imposimato e Stramaccioni). Per Angela Napoli sempre più donne delle istituzioni sono sintonizzate su questa realtà, ma poco incoraggiate nonostante le grandi capacità; un suo disegno di legge sulla corruzione giace ignorato da tutti, perché chiede l’acquisizione allo Stato dei patrimoni mafiosi dei politici. E la corruzione è il primo gradino nello scivolamento verso la contaminazione mafiosa (Giorgione Imposimato), così come i comitati di interesse (Marani), un fenomeno che riguarda tutto il Paese, e a cui le banche non restano estranee (Brandi). Secondo il Censis il 22% degli italiani vive in territori sotto il dominio “militare” della mafia, ma Ilda Boccassini denuncia che a Milano ci sono livelli di omertà più alti che in Sicilia (Stancanelli); mafia e politica hanno interesse alla conservazione dello status quo, il nemico principale di questo Paese, e a mantenere l’atavica “distrazione” della società civile. Non basta denunciare (si rischia in prima persona, come Galeazzi, cronista di provincia) ma serve una rete di protezione per arginare il potere crescente di quella che viene definita la “quinta mafia”, un misto di politica, affari e lobbismo cresciuto nel Lazio sotto la scuola dei clan infiltrati e dei domicili coatti.

Poi c’è anche chi denuncia il racket (coniugi Masciari) e vede stravolta la propria vita e quella dei familiari. Il coraggio significa anche volere continuare a sentirsi uomini e donne “liberi e responsabili”.

9 GIUGNO 2011

mercoledì 8 giugno 2011

QUESTIONARIO SULLA REALTÀ DEI GIORNALISTI IN RAI PROMOSSO DALLA CPO USIGRAI

SESSO ☐Maschio ☐Femmina

LA TUA ETA' E' COMPRESA TRA ☐30-40 anni ☐40-50 ☐50-60 ☐Oltre

QUAL E' ATTUALMENTE LA TUA SITUAZIONE LAVORATIVA?
☐Precario/a ☐Assunto/a

QUAL E' LA TUA QUALIFICA PROFESSIONALE?
☐Redattore ☐Caposervizio ☐Inviato ☐Vice caporedattore
☐Caporedattore ☐Corrispondente ☐Vice direttore ☐Altro

HAI FIGLI?
☐Sì, uno ☐Sì, più di uno ☐Nessuno
In caso di risposta affermativa
☐da 0 a 3 anni ☐da 4 a 10 anni
☐da 11 a 17 anni☐maggiorenne

TI RITIENI SODDISFATTO DEI SEGUENTI ASPETTI DELLA TUA PROFESSIONE?
Orario
☐Molto ☐Abbastanza ☐Poco ☐Per nulla
Retribuzione
☐Molto ☐Abbastanza ☐Poco ☐Per nulla
Prospettive
☐Molto ☐Abbastanza ☐Poco ☐Per nulla

RITIENI DI AVER SUBITO VIOLAZIONI CONTRATTUALI NEL CORSO DEL TUO ITER LAVORATIVO IN RAI?
☐Sì ☐No
In caso di risposta affermativa, hai preferito
☐Adire le vie legali ☐Chiedere tutela sindacale
☐Ignorare la violazione ☐Altro

QUALI SONO LE DIFFICOLTA' CHE RISCONTRI PIU' FREQUENTEMENTE NELLA TUA REALTA' LAVORATIVA?
☐Tensioni con i colleghi ☐Scarso dialogo con i superiori
di grado
☐Demansionamento ☐Altro

ALL'INTERNO DELLA REDAZIONE TI RITIENI DISCRIMINATO?
☐Sì ☐Spesso ☐Qualche volta ☐Mai
In caso di risposta affermativa, precisane il motivo
☐Mobbing ☐Orientamento sessuale
☐Orientamento politico ☐Altro

RITIENI DI RICEVERE ADEGUATO RICONOSCIMENTO RELATIVAMENTE AL LAVORO CHE SVOLGI?
☐Sì ☐Qualche volta ☐No

RITIENI DI AVERE AUTONOMIA NELLO SVOLGIMENTO DELLE TUE MANSIONI?
☐Sì ☐Qualche volta ☐Quasi mai ☐No

VALUTA LA SALUBRITA' DEL TUO HABITAT LAVORATIVO E LE CONDIZIONI DI SICUREZZA
☐Insufficiente ☐Mediocre ☐Sufficiente ☐Buono ☐Ottimo

N.B. : Il questionario va redatto in maniera assolutamente anonima barrando, per ogni domanda, la casella prescelta.
I Cdr provvederanno a far recapitare i questionari compilati alla Cpo dell’Usigrai entro il 20 giugno 2011.
Grazie per aver collaborato.

IL VADEMECUM SULLA MATERNITA' REALIZZATO DALLA CPO USIGRAI

MATERNITA’

LE FONTI NORMATIVE
- Legge 30 dicembre 1971, n. 1204 - Tutela delle lavoratrici madri
- Legge 8 marzo 2000, n. 53 - Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città
- Decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 - Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternita' e della paternita', a norma dell'articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53. (GU n. 96 del 26-4-2001 - Suppl. Ordinario n.93)
- Legge 5 febbraio 1992, n. 104
Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate
- Contratto nazionale di lavoro giornalistico 2009-2013 - art. 24 matrimonio e maternità
- Accordo integrativo Rai-Usigrai 2010-2013 - art. 14 maternita’ – assegno di nunzialita’ – permessi per esami

MATERNITA’ VADEMECUM

QUANDO DEVO COMUNICARE ALL’AZIENDA DI ESSERE INCINTA?
La comunicazione deve essere tempestiva, proprio a tutela della saluta donna. La legge infatti prevede per la lavoratrice il diritto a un trattamento particolare: orari standard, no a turni disagiati, no a trasferte, a meno che non sia lei a decidere di farli. Anche il Cnlg sancisce, a particolare tutela della salute nella maternità, dall'inizio del periodo di gravidanza, il diritto della giornalista (con relativa certificazione ginecologica secondo le norme di legge) di essere adibita ad adeguate mansioni prive di fonti di rischio tecniche.

SI HA DIRITTO A PERMESSI RETRIBUITI DURANTE LA GESTAZIONE?
Le lavoratrici gestanti hanno diritto a permessi retribuiti per l'effettuazione di esami prenatali, accertamenti clinici ovvero visite mediche specialistiche, nel caso in cui questi debbono essere eseguiti durante l'orario di lavoro.
Per la fruizione dei permessi le lavoratrici presentano al datore di lavoro apposita istanza e successivamente la relativa documentazione degli esami.

QUANDO INIZIA E QUANTO DURA L’ASTENSIONE OBBLIGATORIA, OVVERO LA MATERNITA’?
La legge la definisce astensione obbligatoria; comprende i 2 mesi prima della data presunta del parto e i tre mesi successivi al parto.
L’accordo integrativo Rai-Usigrai 2010-2013 prevede un mese in più. L’azienda consente alle giornaliste di astenersi dal lavoro per maternità per un periodo di 4 mesi dopo il parto.
Per legge comunque l’astensione obbligatoria è flessibile.
Ferma restando la durata complessiva dell'astensione dal lavoro, le lavoratrici hanno la facoltà di astenersi dal lavoro a partire dal mese precedente la data presunta del parto e nei quattro mesi successivi al parto, a condizione che il medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro attestino che tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro.

IN CASO DI PARTO PREMATURO?
Qualora il parto avvenga in data anticipata rispetto a quella presunta, i giorni non goduti di astensione obbligatoria prima del parto vengono aggiunti al periodo di astensione obbligatoria dopo il parto. La lavoratrice è tenuta a presentare, entro trenta giorni, il certificato attestante la data del parto.

HANNO DIRITTO ALLA MATERNITA’ ANCHE LE GIORNALISTE A TEMPO DETERMINATO?
Sì. Le disposizioni di legge sono le stesse. Nel caso in cui la giornalista a tempo determinato entri in maternità fuori contratto a pagare l’indennità sarà l’Inpgi.

QUALE CERTIFICAZIONE PRESENTARE?
Prima dell'inizio dell'astensione obbligatoria dal lavoro le lavoratrici dovranno consegnare al datore di lavoro e all'istituto erogatore delle indennità giornaliere di maternità (Inpgi, se fuori contratto) il certificato medico indicante la data presunta del parto. La data indicata nel certificato fa stato, nonostante qualsiasi errore di previsione.

SE LA GESTAZIONE HA DELLE COMPLICAZIONI?
In tal caso l'ispettorato del lavoro può disporre, sulla base di accertamento medico, l'interdizione dal lavoro per uno o più periodi, la cui durata sarà determinata dall'ispettorato stesso.

QUAL E’ LA RETRIBUZIONE DURANTE LA MATERNITA’?
Il Cnlg all’art 24 prevede che durante il periodo di assenza obbligatoria dal lavoro per gravidanza e puerperio le giornaliste hanno diritto alla retribuzione intera.

LA MATERNITA’ VIENE COMPUTATA NELL’ANZIANITA’ DI SERVIZIO, FERIE E ALTRI ISTITUTI?
Durante l’astensione obbligatoria maturano normalmente i seguenti istituti: tredicesima mensilità,gratifica natalizia, ferie,permessi, redazionale, scatti di anzianità. Anche nel caso di giornaliste a tempo determinato, la maternità viene considerata nel computo dei giorni da maturare per i bacini.

C’E’ UN ORARIO RIDOTTO DURANTE IL PRIMO ANNO DI VITA DEL FIGLIO?
Sì. Si ha diritto al cosiddetto allattamento, ovvero due ore al giorno di permesso retribuito. In caso di parto plurimo i periodi di riposo sono raddoppiati.

OLTRE ALLA MATERNITA’ CI SONO ALTRI CONGEDI PREVISTI PER I FIGLI?
Sì. Si può ricorrere all’assenza facoltativa nei primi otto anni di vita del figlio; per un periodo continuativo o frazionato non superiore a sei mesi. Va dato preavviso almeno 15 giorni prima.

QUAL E’ IL TRATTAMENTO ECONOMICO IN CASO DI ASSENZA FACOLTATIVA?
E’ pari ad un’indennità del 30% della retribuzione a carico dell’istitituto previdenziale. Non si maturano, ferie, gratiche, scatti di anzianità, tredicesima e redazionale.

IN CASO DI ADOZIONE E AFFIDO?
Le norme su assenza facoltativa sono le stesse illustrate sopra.

IN CASO DI FIGLI DISABILI, SI HA DIRITTO A PERMESSI SPECIALI?
Si. Sono permessi retribuiti e coperti da retribuzione figurativa. La materia è regolata dalla legge 104/92, e riguarda figli e familiari disabili in genere.
Nel caso di figlio nato con handicap, l’ assenza facoltativa retribuita al 30 % può essere prolungata fino a tre anni a condizione che il bambino non sia ricoverato a tempo pieno presso istituti specializzati.
Dopo il compimento del terzo anno di vita del figlio con handicap grave, la madre ha diritto a tre giorni di permesso mensile.
Dopo il compimento della maggiore età, la lavoratrice madre ha diritto ai tre giorni mensili a condizione che sussista convivenza con il figlio o, in assenza di convivenza, che l’assistenza al figlio sia continuativa ed esclusiva.

SE I FIGLI SI AMMALANO?
Entrambi i genitori, alternativamente, hanno diritto, altresí, di astenersi dal lavoro durante le malattie del bambino di età inferiore a otto anni. Ciascun genitore, alternativamente, ha altresi' diritto di astenersi dal lavoro, nel limite di cinque giorni lavorativi all'anno, per le malattie di ogni figlio di eta' compresa fra i tre egli otto anni. Per fruire dei congedi il genitore deve presentare il certificato di malattia rilasciato da un medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato. La malattia del bambino che dia luogo a ricovero ospedaliero interrompe, a richiesta del genitore, il decorso delle ferie. I periodi di congedo per la malattia del figlio sono computati nell'anzianita' di servizio, esclusi gli effetti relativi alle ferie e alla tredicesima mensilita' o alla gratifica. Il congedo per la malattia del bambino spetta anche per le adozioni e gli affidamenti.
Oltre a quanto previsto dalla legge l’integrativo Rai-Usigrai stabilisce che relativamente al congedo per malattia del figlio, l’Azienda inoltre - fatte salve particolari esigenze produttive – concederà ai giornalisti professionisti che ne facciano richiesta, uno o più periodi di permesso non retribuito, fino a un periodo temporale massimo di astensione di trenta giorni per anno solare, per comprovata grave malattia del figlio di età compresa tra i tre e i sei anni di età, che necessiti della presenza del genitore.
La concessione di tali permessi sarà, comunque, subordinata al presupposto che l’altro genitore non sia in astensione dal lavoro negli stessi giorni per malattia del bambino.
Il periodo temporale di astensione dal lavoro giustificato in base a tali permessi non potrà essere computato ad alcun fine nell’anzianità di servizio.

ESISTE IL CONGEDO DI PATERNITA’?
Sì ma in casi molto particolari. Il padre lavoratore ha diritto di astenersi dal lavoro per tutta la durata del congedo di maternita' o per la parte residua che sarebbe spettata alla lavoratrice, in caso di morte o di grave infermita' della madre ovvero di abbandono, nonche' in caso di affidamento esclusivo del bambino al padre.

lunedì 6 giugno 2011

ASSEMBLEA GIORNALISTE A DG LEI: SU DONNE INVERTIRE LA ROTTA

RAI: GIORNALISTE A DG LEI, SU DONNE INVERTIRE LA ROTTA
DA ASSEMBLEA DOCUMENTO SU PARI OPPORTUNITA' E IMMAGINE FEMMINILE
(ANSA) - ROMA, 6 GIU - Rappresentano il 33,7% del personale
giornalistico della Rai a tempo indeterminato ma ricoprono solo
il 4% dei posti dirigenti. Questa e' la situazione delle
giornaliste Rai aggiornata al 31 dicembre 2010 in base ai dati
forniti alla Commissione pari opportunita' Usigrai dall'azienda
e che non comprende le tante precarie e con contratti
d'ingresso. E' quanto si legge nel documento dell'assemblea
delle giornaliste Rai che sara' consegnato domani al direttore
generale dell'azienda Lorenza Lei.
''Una condizione di evidente disparita' di genere a fronte di
una maggiore visibilita' limitata all'immagine, alle conduzioni
dei telegiornali, alle presenze nei programmi di informazione e
di intrattenimento: una ''vetrina'' senza potere - scrivono le
giornaliste - due soli direttori donna, 3 donne tra i
vicedirettori a fronte di 33 uomini, 63 donne capiredattori a
fronte di 236 uomini, 69 donne tra i vice caporedattori a fronte
di 118 uomini, 111 donne tra i capiservizio a fronte di 168.
Ancora una volta la Rai rispecchia i problemi della societa'
italiana. Chiediamo ai vertici dell'azienda di invertire la
rotta a partire dalla soluzione di problemi concreti: politiche
di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (part time e
diritto alla maternita') e, non ultimo, la realizzazione
dell'asilo nido aziendale''.
Nel documento, un capitolo riguarda la rappresentazione delle
donne nell'informazione Rai: ''le parole e le immagini con cui
raccontiamo il mondo femminile sono frutto di una cultura che
riduce le donna a oggetto da esibire o da usare. Trasparenti e
invisibili sono invece le donne reali con i loro successi e i
loro problemi nei diversi settori della vita del Paese. Anche
dalla societa' e' ormai pressante la richiesta al servizio
pubblico di un'adeguata e rispettosa rappresentazione
dell'immagine della donna. E' quindi ormai indifferibile una
risposta dell'azienda sul monitoraggio previsto dal nuovo
Contratto di servizio. L'assemblea delle giornaliste da' mandato
al sindacato, e possibilmente d'intesa con la Cpo aziendale, di
aprire un confronto con l'azienda''. Alla Cpo Usigrai si chiede
inoltre di proseguire con le iniziative gia' avviate (vademecum
sulla maternita', questionario sulla realta' di tutti i
giornalisti Rai, blog di informazione e discussione sul sito
Usigrai), di ampliare le tutele previste dal contratto
integrativo per i congedi familiari e di estenderle anche alle
colleghe precarie, di promuovere un Osservatorio sindacale sui
casi di dequalificazioni, penalizzazioni e violazioni dei
diritti.
''L'assemblea auspica che sempre, di fronte ad abusi
segnalati, o prese di posizione delle singole colleghe, si
attivi - conclude il documento - una solidarieta' collettiva, da
parte di tutte le donne e del sindacato''. (ANSA).

MA
06-GIU-11 19:02 NNNN