giovedì 26 gennaio 2012

STATI GENERALI - INTERVENTO STEFANIA GIACOMINI (CPO USIGRAI)

STATI GENERALI USIGRAI
Stigliano 10-11 gennaio 2012

Cari colleghi in qualità di eletta nella Commissione Pari Opportunità ho partecipato agli Stati generali dell’Usigrai incentrati sulla crisi della nostra azienda come ruolo pubblico alla luce della chiusura di Rai International e sul ruolo dei giornalisti.
La necessità più impellente è stata la redazione di una lettera messaggio indirizzata al presidente del Consiglio Monti sulla disponibilità dei giornalisti a fare proposte per una riforma seria della Rai che veda un nuovo sistema di nomina dei vertici lontano dall’influenza della politica e che risponda a criteri di autorevolezza, professionalità e competenza.
Ecco alcuni punti toccati dal mio intervento:
- 1) Se la Rai ha perso credibilità è perche sicuramente la qualità del nostro ‘ management’ non è piu all’altezza del suo ruolo. Si diceva che la ‘ tv è lo specchio del paese’…. bene oggi la tv almeno la nostra Rai non illustra la realtà che la circonda perché la maggior parte dei vertici che la dirigono non ha occhi sensibili per cogliere che il mondo è cambiato e sta cambiando. Si sono poi persi valori da salvaguardare se non quelli dell’audience e della conseguente raccolta pubblicitaria. Dove sono finiti, mi chiedo, il buon senso, il senso etico della nostra professione: quale responsabilità ha il giornalista televisivo? E dove è finito il senso di appartenenza alla nostra azienda …. in passato si era orgogliosi di lavorarci … oggi sembra di operare in tanti feudi ……che spesso non comunicano e talvolta in lotta tra loro..
- 2) Si auspica dunque il recupero di senso etico e professionale a tutti i livelli e soprattutto tra i giornalisti.
- Queste premesse per fare una riflessione seria anche sui contenuti che dovrebbero essere maggiormente trattati quali :
- - politica estera non solo sulla zona euro ma anche su paesi extracomunitari;
- apertura all’universo giovanile … oggi per lo più assente;
- apertura al sociale, al terzo settore e all’universo femminile ( tra l’altro per legge LaRai deve trattare argomenti di genere)
- Racconto oltreche di cronaca nera anche di realtà pubbliche e private, esperienze e personalità che funzionano ,che lavorano per la collettività , scienziati e creativi che si distinguono per il loro talento;
- Apertura alla cultura… la cultura non è tabù, i prodotti culturali non devono per forza essere ,noiosi … se si trovano formule consone per il pubblico si puo’ parlare di letteratura, di arte , di lirica interessando il pubblico (esempio Baricco con ‘ il circolo Pickwick’).
- Dovrebbero dunque aumentare le rubriche e gli approfondimenti cosa che ora sono appaltate dalle reti e nelle testate rimangono piccole ‘ oasi’. Temi e argomenti che potrebbero riempire anche i contenitori delle reti tematiche e in questo modo si potrebbe anche controbattere a chi vede, in vista di una riforma Rai e della crisi che colpisce il paese nella nostra azienda un esubero di giornalisti rispetto alle esigenze produttive……che non si deve parlare di esubero se i giornalisti sono necessari per coprire i vari temi sul tappeto

Oltre ai contenuti bisogna pero’ batterci per avviare e completare finalmente il rinnovamento tecnologico dei nostri mezzi a disposizione.. se in passato i vertici ci avevano ammonito dicendo che….. o si rinnovavano i macchinari a disposizione o si salvaguardava il numero degli occupati io penso personalmente che si è trattata di una visione miope … non si puo piu continuare ad essere competitivi senza passare per le nuove tecnologie… anche le piu’ piccole televisioni private oggi sono dotate di macchinari nuovi e all’avanguardia.
A chi ha detto nei precedenti interventi che i 50 enni non funzionano piu’… che il nostro personale si sta invecchiando …il mio ..commento che è una realtà certo ma che non ci si può sbarazzare di personale con ‘ un know how ‘ acquisito nel tempo per un vento ‘ di svecchiamento ‘ che sta soffiando da un po di tempo a questa parte sulla nostra azienda… molti trentenni sono in gamba e largo ai giovani…. altri pero’ non accettano consigli … sono dotati a torto di prosopopea .Insomma non si pongono con il giusto atteggiamento di chi vuole imparare da chi il mestiere lo pratica da un po di tempo.

Sulla lettera da indirizzare a Monti sono favorevole alla proposta del presidente della Federazione Nazionale della Stampa Natale sull’ipotesi di una ‘ governance RAI’ più snella, autorevole competente, autonoma , eticamente ineccepibile ma che garantisca anche una rappresentanza di genere e tematiche in programmi e servizi televisivi sul mondo femminile piu che mai impegnato nella realtà scientifica, manageriale, nella magistratura etc.

Il 5 gennaio 1954 è andato in onda il primo telegiornale della Rai ma per saperne di piu’ sull’evoluzione della nostra società e del ruolo della donna in televisione vi consiglio la lettura di ‘ Occhi di maschio’ di Daniela Brancati.

Stefania Giacomini

venerdì 13 gennaio 2012

CORRIERE DELLA SERA: DONNE CHE ODIANO LE DONNE

Corriere della Sera > Cronache > Donne che odiano le donne: crescono gli episodi di violenza al femminile
IO DONNA

Donne che odiano le donne: crescono
gli episodi di violenza al femminile
Stalking, bullismo e percosse, le storie e le statistiche in un rapporto dello Sportello Donna del San Camillo di Roma

MILANO - Donne che picchiano le donne. Crescono gli episodi di violenza tutti al femminile. A dirlo - come anticipato da Io donna - è l'ultimo dossier dal titolo "No, non sono scivolata nella doccia", a cura della cooperativa sociale Be Free, che coordina lo Sportello Donna – attivo 24 ore su 24,365 giorni l'anno – al San Camillo di Roma.
ANCHE TRA LE MAMME - Mobbing tra colleghe, minacce dalla vicina di casa o dall'ex moglie del compagno. Secondo il dossier, le storie di violenza in rosa sono sempre più diffuse. Ma non solo. Lo stalking al femminile rappresenta il 5 per cento del totale delle denunce e si rileva un incremento degli episodi di bullismo tra le ragazzine. Tra le donne vittime di violenza, le più colpite (il 26 per cento) sono quelle di età compresa tra i 29 e i 38 anni. Seguite dalla fascia 39-48 (il 20 per cento). E si moltiplicano le "over 70" che, dopo anni di abusi, decidono di vuotare il sacco. Il 35 per cento è sposata, il 23 nubile, il 16 convivente, il 13 separata o divorziata. Oltre il 60 per cento è madre, mentre il 23 non ha figli.

Redazione Online
13 gennaio 2012 | 14:32
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